Genius. Il Leonardo ritrovato
Nel 2019 si celebrano i 500 anni dalla scomparsa del genio rinascimentale di Leonardo da Vinci, avvenuta il 2 maggio 1519, e diversi sono i progetti cinematografici e televisivi che si vedranno sugli schermi di tutto il mondo.
Fra i tanti film prodotti nel passato, va ricordato il celeberrimo sceneggiato televisivo Rai La vita di Leonardo da Vinci realizzato nel 1971, in cinque puntate, dal regista Renato Castellani ed interpretato da Philippe Leroy. O, ancora prima, il documentario Leonardo da Vinci diretto da Luciano Emmer assieme a Enrico Gras, nel 1952 per la Documento Film.
Genius. Il Leonardo ritrovato
Anche Zerorchestra non poteva mancare a questo importante appuntamento con la storia ed ha deciso di riproporre un film muto – l’unico in realtà sopravvissuto – dedicato all’artista e scienziato: si tratta di Leonardo da Vinci realizzato nel 1919 dalla casa di produzione romana Historica-film e diretto a quattro mani dai registi Mario Corsi e Giulia Cassini-Rizzotto.
Il Leonardo da Vinci ritrovato e rimusicato
La pellicola venne realizzata nel 1919 per celebrare i 400 anni della scomparsa di Leonardo e fino a pochi anni fa era ritenuta oramai perduta. Solo nel 1996, casualmente, è stata ritrovata nei magazzini della Cineteca Finlandese di Helsinki.
Ora grazie alla disponibilità della Cineteca Nazionale di Roma e alla fondamentale collaborazione della Cineteca del Friuli di Gemona questo film, verrà riproposto nel 2019, con una nuova partitura musicale composta per l’occasione da Paolo Furlani e l’esecuzione dal vivo che vedrà coinvolti musicisti della Zerorchestra, dell’Accademia Musicale Naonis di Pordenone e dell’Associazione per la Musica e la Danza antica di Venezia.
Scarse le notizie sul film disponibili sulle riviste, fra queste, si può leggere quanto scrisse E. Ruffo-Marra ne La rivista cinematografica del 1923: “Leonardo da Vinci, con una messa in scena imponentissima e una ricostruzione storica apprezzabile, ha il torto però, forse per il genere stesso prescelto, di essere statica e non dinamica e, per ciò stesso, un poco pesante”.
Di sicuro interesse, invece, sono, senz’altro, le figure dei due registi del film: Mario Corsi e Giulia Cassini-Rizzotto. Del primo, sceneggiatore, regista, giornalista e commediografo, nato a Pistoia il 16 giugno 1882 e morto a Roma il 3 aprile 1954, va ricordata la sua attività nel cinema muto nel periodo 1917-1922 durante il quale scrisse e diresse una ventina di film. La pellicola da lui diretta che viene ricordata ancor oggi dagli studiosi è senz’altro Frate Sole realizzato nel 1918 con la collaborazione di Ugo Falena, geniale cineasta, autore di teatro, produttore.
Giulia Rizzotto: una pioniera del cinema italiano
Della seconda, Giulia Cassini Rizzotto, nata nel 1865 a Palermo, va innanzitutto rilevato che si tratta di una delle poche registe donne attive in Italia in quegli anni assieme a Elvira Notari, Lea Giunchi, Gemma Bellincioni, ecc..
Figlia dell’attore-drammaturgo dialettale Giuseppe Rizzotto esordì giovanissima nella compagnia paterna lavorando poi con importanti drammaturghi come Ruggero Ruggeri, Virgilio Talli, Ermete Zacconi e altri. Nel cinema recitò ruoli secondari in poco più di una ventina di film fino al 1923 presso la Latium Film, la Etna film, la Cines ed altre minori. I registi che l’anno diretta sono nomi importanti del cinema italiano: Carmine Gallone, Amleto Palermi, Enrico Guazzoni, Febo Mari. Fu anche regista di alcuni film, cosa peraltro assai rara per una donna in quegli anni: Scugnì (1918), Leonardo da Vinci (1919) assieme a Mario Corsi, La piccola Manin e Senza sole (1920) e A mosca cieca (1921).
Auspicio finale nel nome di Leonardo
È necessario, infine, far notare che questo Leonardo da Vinci delle origini non è ancora stato presentato in nessuno degli appuntamenti italiani dedicati al cinema delle origini e cioè Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone ed il Cinema Ritrovato di Bologna; sicuramente potrà essere presentato, magari accompagnato da una presentazione di uno studioso di Leonardo, agli studenti delle medie inferiori e superiori come una inedita ricostruzione del grande artista e scienziato così come se lo era immaginato il pubblico di cento anni fa.
ORCHESTRALI
Direzione e partitura: Paolo Furlani
Zerorchestra
Didier Ortolan – clarinetto
Lorenzo Marcolina – sax contralto
Francesco Bearzatti – sax tenore
Luigi Vitale – vibrafono
Luca Colussi – percussioni
Romano Todesco – contrabbasso
Accademia Musicale Naonis
Lucia Clonfero – violino
Davide Bertoni – violino
Igor Dario – viola
Alan Dario – violoncello
Associazione per la Musica e la Danza antica di Venezia
Marco Rosa Salva – flauti dolci
Davide Gazzato – liuto
Laura Secco – viola da gamba