Laurel & Hardy n° 3

Il successo di Stan Laurel e Oliver Hardy deve molto al produttore Hal Roach che dopo aver scoperto e lanciato comici del calibro di Harold Lloyd, Max Davidson, Charley Chase, Harry Langdon, la serie Our Gang, firmò nel 1927 uno storico contratto per la distribuzione dei suoi film con la Metro-Goldwyn-Mayer.

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La coppia Laurel & Hardy nasce “ufficialmente” in quell’anno, dopo una carriera che in precedenza li aveva visti separati, con l’esilarante Putting Pants on Philip (Metti i pantaloni a Philip), diretto da Clyde Bruckman, supervisionato dal grande Leo McCarey (che se ne dichiara regista effettivo). Ma già in Duck Soup (Zuppa d’anatra) e The secon Hundred Years (I due galeotti), girati solo qualche mese prima, il rapporto tra Stanlio e Ollio (come verranno conosciuti in Italia) è già definitivamente stabilito. Stanlio è esitante, timido, ma in ultima analisi più intraprendente; Ollio è dominante, tendente al bullismo, sicuro di sé, salvo poi risultare quasi sempre grossolanamente in errore. Considerato perduto per quasi cinquant’anni Duck Soup è stato ritrovato nel 1974 in una copia 9,5 mm e, grazie alla collaborazione tra Lobster Film, British Film Institute e Library of Congress nel 2019 il nuovo restauro è stato presentato alle Giornate del cinema muto.

Accanto a questi due titoli verranno presentati due cortometraggi meno noti ma fra i più divertenti della coppia: The Second Hundred Years (I due galeotti, 1927) e The finishing Touch (Il tocco finale, 1928).

Con Laurel & Hardy nasce lo slow-burn il procedimento comico che li caratterizzerà per tutta la vita (la traduzione letterale indica che si tratta di una “combustione lenta” o anche “miccia lunga” (pensando ad una bomba che esplode).

Duck Soup (Zuppa d’anatra, 1927) regia Fred Guiol, supervisione Leo Mc Carey; adattamento dello sketch Home from the Honeymoon di Arthur J. Jefferson con Stan Laurel, Oliver Hardy, James A. Marcus, Madeleine Hurock, William Austin. Prod. Hal Roach – durata 21 min.

Considerato perduto per quasi cinquant’anni Duck Soup (Zuppa d’anatra) è stato ritrovato nel 1974 in una copia 9,5 mm e, grazie alla collaborazione tra Lobster Film, British Film Institute e Library of Congress nel 2019 il nuovo restauro è stato presentato alle Giornate del cinema muto. Benché uscito prima dell’esordio ufficiale del loro sodalizio cinematografico nel 1927, il rapporto tra Stanlio e Ollio è già definitivamente stabilito. Stanlio è esitante, timido, ma in ultima analisi più intraprendente; Ollio è dominante, tendente al bullismo, sicuro di sé, salvo poi risultare quasi sempre grossolanamente in errore. I due apprendono allarmati che la guardia forestale sta radunando vagabondi per inviarli a combattere gli incendi boschivi; si affrettano allora a rifugiarsi in una villa i cui proprietari stanno partendo per le vacanze. In assenza dei padroni di casa, Ollio cerca di affittare l’immobile, mentre Stanlio si cala opportunamente nei panni della domestica Agnes. Le cose non finiscono bene. Benchè il duo si giovi dell’incomparabile guida registica di Fred Guiol e Leo McCarey (che nel 1933 utilizza lo stesso titolo per un film con i fratelli Marx), è possibile che Stan Laurel esercitasse già la sua influenza nel concepimento del film, poiché la trama è l’adattamento di uno sketch di suo padre, Arthur J. Jefferson.

The Second Hundred Years (I due galeotti, 1927) regia Fred Guiol, scen. e supervisione Leo McCarey, H.M. Walker; fot. George stevens; int. Stan Laurel, Oliver Hardy, James Finlayson, Dorothy Coburn, Stanley J.Sanford; prod Hal Roach – M-G-M durata 20 minuti.

Nel giugno del 1927 fu la volta di quello che viene universalmente considerato il primo vero lavoro di Laurel e Hardy come duo comico, The second Hundred Years (I due galeotti) che fu anche il primo film a beneficiare di un maestoso lancio pubblicitario della MGM. Laurel e Hardy sono due galeotti che tentano di fuggire scavando una galleria che, invece di portarli fuori, li riporta nell’ufficio del capo delle guardie carcerarie. I due prontamente catturati, vengono destinati ai lavori forzati. Il Governatore nel frattempo si prepara a ricevere due capi della polizia francese in visita alla pigione. Laurel e Hardy riescono comunque miracolosamente ad evadere travestiti da imbianchini con tanto di secchio e pennello uscendo indisturbati dal cancello principale della prigione. Il loro atteggiamento, però, insospettisce un agente di polizia che prende a seguirli. I due finti pittori, sentendosi osservati, per dimostrare di essere dei veri imbianchini iniziano a dipingere o, meglio, ad imbrattare di vernice tutto ciò che incontrano: auto, vetrine di negozi, pali della luce e persino… il posteriore di una “flapper”, una bella ragazza vestita alla moda.  Per sottrarsi all’attenzione del poliziotto, salgono sull’auto dei due alti funzionari francesi prendendone il posto dopo essersi impadroniti dei loro eleganti vestiti. L’autista però – ignaro dell’accaduto – conduce i due evasi nuovamente in prigione dove il Governatore ha organizzato un banchetto in onore dei due importanti ospiti. I due che durante il pranzo ne combinano di tutti i colori vengono accompagnati a visitare le celle. Qui vengono, però, riconosciuti dai vecchi compagni di cella e dai due funzionari francesi finiti a loro volta in carcere perché giravano in città in mutande. A questo punto smascherati i due protagonisti devono rimettersi in fila per farsi ricondurre nella loro cella. The Second Hundred Years segnò il ritorno di Leo McCarey, “supervisore” o regista dei successivi diciotto film di Stanlio e Ollio che comprendono un buon numero di classici della coppia che furono realizzati nell’arco di sedici mesi, dall’estate del 1927 al dicembre del 1928.

Putting Pants on Philip (Metti i pantaloni a Philip, 1927) regia Clyde Bruckman; supervision Leo McCarey; fot. George Stevens; interpreti Stan Laurel, Oliver Hardy, Harvey Clark, Lee Phelps, Sam Lufkin, Dorothy Coburn. Prod. Hal Roach per MGM. Durata 20 min.

“Il film racconta la storia di un rispettabile gentiluomo, Piedmont Mumblethunder (Ollio), che va al molo a prendere il nipote Philip (Stanlio) appena arrivato dal paese delle cornamuse, con tanto di kilt, borsa di pelle e berretto tradizionali. Coinvolto in diverse situazioni imbarazzanti, Piedmont deve tenere testa a Philip che si lancia nel folle inseguimento di una ragazza e che, ogniqualvolta si trova in pubblico, attira attorno a sé una folla di curiosi. Molto prima che Marilyn Monroe facesse sognare i suoi ammiratori lasciando che un soffio d’aria le sollevasse il vestito, Stanlio faceva svenire le signore di Culver City stando in piedi su uno sfiatatoio e confermando, una volta per tutte, i sospetti sull’abitudine degli scozzesi si non indossare nulla sotto il kilt. Ormai esasperato, Piedmont trascina finalmente Philip dal sarto affinchè gli tolga il kilt e gli prenda le misure per un paio di pantaloni, dando così un ‘primo assaggio di quello che sarebbe diventato un tema ricorrente nei film della coppia: l’effeminatezza di Stanlio e il suo quasi stupro in chiave comica da parte di Ollio, con il simbolico kilt a rimpiazzare quello che gli spettatori più raffinati preferivano soltanto immaginare.”

Stanlio e Ollio di Simon Louvish (Edizioni Frassinelli 2003) pag. 187-188.

The Finishing Touch (Il tocco finale, 1928) regia Clyde Bruckman, supervisione Leo McCarey; sceneggiatura H.M.Walker; fotografia George Stevens; interpreti: Stan Laurel Oliver Hardy, Edgar Kennedy, Dorothy Coburn, Sam Lufkin; prod. Hal Roach; Prod. Hal Roach per MGM. Durata 18 min.

Per cinquecento dollari, Stanlio e Ollio devono realizzare una casa in poche ore. Dopo aver combinato moltissimi disastri riusciranno nell’opera e ottengono i cinquecento dollari dal padrone. Ma a causa di un uccellino che si posa sul camino e lo fa crollare, il padrone rivuole indietro i soldi ma Stanlio e Ollio si rifiutano: inizia una furibonda lite a suon di sassate, finché la casa non crollerà definitivamente.

Zerorchestra plays Laurel & Hardy n°3

Il cineconcerto, eccezionalmente, verrà aperto da un ensemble di studenti del Liceo Musicale di Conegliano che sotto la guida del maestro Luigi Vitale accompagneranno il cortometraggio The Finishing Touch. A seguire i veterani musicisti della Zerorchestra Romano Todesco (contrabbasso), Gaspare Pasini (sax alto), Didier Ortolan (clarinetti e sax), Luca Grizzo (percussioni), Luigi Vitale (vibrafono e xilofono) e Juri Dal Dan (pianoforte) accompagneranno gli altri tre corti in programma.

Anteprima: venerdì 27 agosto 2024, “Cinema sotto le stelle”, Pordenone, Arena Largo San Giorgio. Evento a cura di Cinemazero.

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