Erotikon
Gustav Machaty è conosciuto come il regista di Estasi; ed Estasi è conosciuto come il film che fece scalpore alla Mostra del Cinema di Venezia del 1934 per la scena in cui Hedy Lamarr (che allora si chiamava ancora Hedwige Kiesler) correva nuda nel bosco. In realtà il regista praghese aveva già suscitato l’interesse degli spettatori fin dal titolo scelto della storia d’amore e per l’audacia scene erotiche già qualche anno prima nel 1929 con “Erotikon”.
Quando uscì rappresentò una rivoluzione e ancor oggi è un capitolo fondamentale del rapporto tra erotismo e cinema. Firmato da Gustav Machaty con la collaborazione non accreditata per la sceneggiatura del poeta Viteszlav Nezvav, Erotikon coniuga una forma stilisticamente d’avanguardia con una narrazione tradizionale e offre una sintesi delle tendenze artistiche presenti nella cultura europea della fine degli anni ‘20, dal modernismo all’Art Déco al surrealismo.
La scelta di famosi interpreti stranieri – assieme al soggetto, che si distaccava chiaramente dal modello delle commedie ceche popolari – doveva aprire al film la strada degli spettatori e dei mercati stranieri. E dunque nella parte della figlia di un casellante sedotta da un cinico “playboy” debuttò una giovane attrice slovena, Ita Rina che, in realtà, prima di diventare un’attrice famosa, si chiamava Ida Kravanja ed era nata a Divaccia sul carso triestino nel 1907. Il seduttore era interpretato da un attore austriaco molto conosciuto in Germania, Olaf Fjord, e altrettanto nota era Charlotte Susa, che ne interpretava l’amante. Infine, l’italiano Luigi Serventi che si era trasferito in Germania nel 1923 nel ruolo del ricco signore che prende sotto la sua protezione la ragazza sedotta e la sposa. Una menzione va riservata anche all’anonima attrice che, con un’apparizione muta e di pochi fotogrammi come una delle amanti del seduttore, toglie a quello che quattro anni dopo rese famosa Hedy Kiesler/Lamarr il primato del primo nudo del cinema cecoslovacco.
Erotikon è un nome certamente evocativo, ma da cosa trae origine questo nome? Il titolo prende spunto sicuramente dall’attrazione erotica tra i due personaggi principali, ma, in realtà non è altro che il nome del profumo che Olaf Fjord regala a Ita Rina quando si incontrano per la prima volta.
“C’è sempre stato qualcosa in Erotikon di Machatý che mi ha attratto, anche se non saprei dire con precisione cosa. Forse la delicatezza di alcune scene, come quella in cui una goccia di pioggia scivola lungo il vetro d’una finestra, simile a una notte d’amore trascorsa, che non tornerà mai più. O forse il fatto che i punti più importanti del film sono enunciati proprio dal silenzio? Sembra una contraddizione, ma quando parlo di silenzio non intendo l’assenza di decibel: intendo il silenzio interiore o il suono del cinema muto (…) Il segreto del fascino che Erotikon esercita su di me si può forse spiegare con queste parole del compianto ex direttore della Cineteca slovena Silvan Furlan: «Come un attore deve infondere un soffio vitale nel personaggio, così il regista deve donare lo spirito al film». In Erotikon, entrambi vi sono riusciti”.
[Andrej Goričar]
Colonna sonora composta da Andrej Goričar (conduzione e pianoforte) ed eseguita da due orchestre: Zerorchestra con Francesco Bearzatti (sax e clarinetto), Didier Ortolan (sax e clarinetti), Gaspare Pasini (sax), Romano Todesco (contrabbasso), Luigi Vitale (vibrafono e xilofono); Orchestra of the Imaginary (Slovenia) con Ana Mezgec (violino), Domen Lorenz (violino), Gea Pantner Volfant (viola) e Milan Hudnik (violoncello).
Erotikon (1929, Cecoslovacchia), regia di Gustav Machaty; sceneggiatura di Gustav Machaty, Vitezlav Nezval. Fotografia di Vaclav Vich; interpretato da Ita Rina (Andrea), Karel Schleichert (casellante), Olaf Fjord (Georg), Theodor Pistek (Hilbert), Charlotte Susa (Gilda), Luigi Serventi (Jean); dur. 89’.
Anteprima: lunedì 23 ottobre 2023, Gorizia, Kulturni dom.